Colognora di Pescaglia: dalle castagne a Hollywood

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Esiste un paese da favola con le case in pietra, esaltate da arcate e loggiati raffinati. Quando si calpestano quei vicoli lastricati di pietre sembra di fare un tuffo nel passato. Tutto è rimasto come moltissimi anni fa, in modo immacolato e perfetto. Questo paese si chiama Colognora di Pescaglia e oggi ci vivono appena 70 persone, ma il suo momento di gloria è abbastanza recente, anche se è meglio andare per gradi.

L’origine di questa località della provincia di Lucca è antichissima, si parla addirittura del II secolo a.C. quando i romani mandarono circa 3000 coloni latini a vivere in questa zona. Colognora, infatti, deriva dal latino “coloniola” e significa piccola colonia. Il paese con la sua struttura, i suoi sali e scendi, ha avuto grande sviluppo nel Medioevo, tanto che ci sono frammenti documentali di quel periodo che parlano di questa località e, che sono contenuti nell’archivio Arcivescovile di Lucca.

Il paese come lo vediamo adesso risponde perfettamente alle antiche tradizioni contadine e montane della lucchesia e questo ha suscitato la curiosità di Hollywood. Nel 2007, infatti, Colognora di Pescaglia divenne il set del grande cinema americano grazie al regista Spike Lee, che decise di girare fra queste strade il suo film storico Miracolo a Sant’Anna. Per alcuni mesi la troupe cinematografica ha acceso i riflettori su questa tranquilla frazione montana, portando in paese centinaia di persone entusiaste.

Prima che il cinema suscitasse un grande richiamo, Colognora era nota per il Museo Nazionale del Castagno, aperto tutt’ora e inaugurato nel 1985 su iniziativa del locale Comitato paesano. L’idea era quella di mostrare le antiche tradizioni, gli strumenti e gli attrezzi più disparati appartenuti alla civiltà contadina. Per moltissimo tempo le selve di castagno, sono state una fonte inestimabile di cibo e di legname che fu utilizzato per costruire solai, tetti, capanne, attrezzi, arredi e suppellettili.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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