C’era una volta la Cantoni a Lucca

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Per qualcuno la Cucirini Cantoni Coats, o più semplicemente Cantoni, esprimeva qualcosa di familiare, perché quasi tutti avevano un membro della famiglia che ci lavorava o che ci aveva lavorato, che ci aveva speso tempo ed era quindi divenuto un luogo simile a casa. Negli anni passati l’azienda dell’Acquacalda aveva ottenuto il titolo, simbolico, di più grande industria della storia della lucchesia, mentre oggi non è altro che un pezzo di vita per moltissimi, ancora in grado di suscitare un ampio ventaglio di emozioni e ricordi. Questo perché l’attività si è fermata nel lontano 2007, anno in cui lo stabilimento ha cessato di essere funzionante, mentre il magazzino – l’ultimo residuo dell’azienda – è stato chiuso definitivamente nel 2014. Da quel momento in poi, della Cantoni si può parlare solo al passato.

Se affondiamo la memoria nelle pieghe del tempo e proviamo a rivivere i momenti in cui l’attività era florida e numerosa, la Cantoni ha rappresentato un vero baluardo per l’economia lucchese, divenendo al contempo anche un vanto della lotta sindacale nel territorio, lasciando il suo marchio anche nel tessuto sociale della città. Nel periodo di massimo splendore la produzione della fabbrica arrivò ad avere più di 4300 dipendenti, e sette su dieci erano donne, il che dà un valore aggiunto a questa grande azienda. A distanza di anni, rovistando tra i vecchi oggetti dimenticati, qualcuno potrebbe ritrovare i famosi rocchetti firmati C.C.C. che sono veramente entrati nelle case di tutti i lucchesi. Un marchio che ha scavato sotto la pelle di più di una generazione, che ha impiegato sudore, fatica e speranze in quella fabbrica.

Basta guardare le foto d’epoca per capire quanta importanza avesse questa struttura, quante vite sono passate tra quelle stanze e quanto il mondo oggi sia veramente cambiato. Il ricordo però addolcisce anche chi non ha soltanto gioito, ma ha sofferto in quel mai dimenticato luogo di lavoro.

FOTO: Lucca Antica (pagina Facebook).

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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