Caprignana vecchia: il paese abbandonato per il terremoto

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Siamo nel 1920, ormai più di un secolo fa, nell’alta Garfagnana e precisamente a Caprignana, un piccolo borgo in pietra alle pendici del Monte Frignone e a pochi passi da quello che è il parco naturale dell’Orecchiella. Nel giorno della vigilia della festa di Ognissanti, la terra comincia a tremare in modo spaventoso, delle violente scosse di terremoto creano il panico tra gli abitanti della zona che sono costretti ad abbandonare le proprie case per mettersi in sicurezza, anche perché il colpo di magnitudo ha generato una vasta frena che getta nella disperazione tutti quanti.

Superata la paura del sisma, la frana però ha compromesso la stabilità e la sicurezza delle varie abitazioni, che diventano istantaneamente inagibili. La decisione è irrevocabile, il paese di Caprignana deve essere evacuato e abbandonato in modo definitivo. Nasce così una cittadina fantasma, dove il tempo si è cristallizzato, dove le lancette dell’orologio restano ferme al 1920, imperscrutabilmente. Ancora oggi è così, appena varcate la soglia dell’antico paese, farete un balzo nel passato e in uno scenario in cui la vita si è letteralmente congelata a più di un secolo fa. Il simbolo di questa località è la sua torre campanaria, che resta in piedi seppure mutilata e malsicura, a testimoniare il grande terremoto che ha visto fuggire una comunità intera.

Nel 1933 nacquero le prime abitazioni di Caprignana nuova, a pochi chilometri di distanza dalla vecchia, dove i profughi del terremoto trovarono un nuovo posto dove mettere le radici, dopo che il sisma li aveva fatti fuggire in fretta e in furia. Per avere una chiesa, invece, ci vollero altri anni di attesa, dato che solo alla domenica delle Palme del 1950 si poté celebrare una Messa. Oggi chi ha vissuto l’esperienza di quel tragico terremoto non c’è più, ma ha fatto in tempo a tramandare la storia e lo sconforto di chi ha perso tutto a causa di quell’evento, facendo capire quanto sia importante la prevenzione e la messa sicurezza degli edifici.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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