Breve storia triste del Museo italiano del fumetto e dell’immagine

L’edizione 2022 di Lucca Comics & Games è ormai alle porte e decadute la maggior parte delle restrizioni dovute alla questione Covid-19, i numeri della manifestazione sono di nuovo da capogiro con più di 271.500 biglietti venduti fino ad ora. Lucca perciò si appresta ad accogliere con entusiasmo l’ondata coloratissima dei partecipanti che si riverseranno per le strade della città. Permane però una situazione alquanto imbarazzante: Lucca città del fumetto il cui Museo del fumetto è chiuso ormai da anni. Facciamo un po’ di chiarezza.

Veduta esterna Museo del fumetto e dell’Immagine, Piazza San Romano.

Istituito nel 2002 ma inaugurato due anni dopo, precisamente il 23 ottobre 2004, il Museo italiano del fumetto e dell’immagine è situato in piazza San romano 4, nell’edificio che a suo tempo fu l’ex caserma Lorenzini e ancor prima il convento di San Romano. Il museo, ideato dallo storico del fumetto Gianni Bono, si snoda in varie sale, la prima è dedicata a Sergio Tofano e al suo Signor Bonaventura. Dopo questa sala se ne possono notare altre dedicate tutte a fumetti d’epoca, quali: Frugolino, Novellino, Corriere dei Piccoli e anche spazi dedicati a autori come Antonio Rubino. Possiamo trovare, inoltre, anche alcuni primi numeri di Topolino giornale. Si arriva, poi, a sale dedicate a fumetti e autori più recenti, come quella dedicata a Federico e Luciano Pedrocchi. Si conclude poi la visita con Tex, Diabolik e con la sala dedicata al mondo Disney e a Jacovitti. Nel 2005 è stata inaugurata la seconda parte del museo, dopo lavori di restauro della struttura, stessa cosa vale per la terza parte del museo inaugurata invece nel 2006. Le sculture all’interno del museo e le scenografie sono state realizzate da Renzo Pardini e Roberta Traversa in collaborazione con gli autori dei personaggi dei fumetti. Era poi presente un percorso interattivo comprendente “Le case dove vivono i sogni”, Lupo Alberto che insegnava come nasce un albo a fumetti, la Sala Disney, il Laboratorio di Art Attack. In quest’ultima frase mi sono visto costretto ad abbandonare il presente per ricorrere al passato perché purtroppo dal 23 settembre 2014 il museo è stato chiuso:

“L’Amministrazione Comunale con provvedimento a firma del Sindaco di cui al protocollo n. 88144/2014 ha deciso la temporanea chiusura del Museo del Fumetto a far data del 22/09/2014. La motivazione di tale decisione è da ricercarsi nella possibile attribuzione della sua gestione a Lucca Comics & Games in virtù del fatto che detta società gestisce “attività che appaiono uniforme dal punto di vista della materia trattata”. L’Amministrazione provvederà a fornire informazioni rivolte a comunicare l’attuazione di questa decisione.

Quella che doveva essere una chiusura temporanea però si è protratta nel tempo fino a giungere alla riapertura in data da destinarsi. I motivi dietro a questa scelta sono stati molteplici, ma i principali sono stati: la riduzione costante dei fondi concessi al museo e la difficoltà a mantenere costante il flusso di visitatori per alimentare gli introiti della struttura. Già dal 2009 però si vociferava di flessioni e problemi. Impossibile però pensare che tali criticità non fossero emerse in fase di ideazione. Nel corso del tempo dal Comune sono arrivati proclami e annunci via stampa, ma mai un vero piano di rilancio per una struttura che al suo interno racchiudeva un vero tesoro: fondi privati (di collezionisti, eredi di autori, gestori di diritti) composti da tavole originali, albi, annate rilegate di pubblicazioni rare e altri documenti concessi in conservazione al Museo.

Lo stato di abbandono in cui permane la struttura da 8 anni non è più ammissibile considerando la risonanza a livello mondiale che la città di Lucca ha come Capitale del fumetto. Toccherà alla giunta neo eletta dimostrare di poter cambiare una situazione che ha assunto contorni decisamente imbarazzanti.

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