L’otturazione più antica di sempre? A Lucca ben 14.000 anni fa

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Il titolo può sembrare sensazionalismo puro, eppure questa è la più stravagante delle verità. Naturalmente bisogna fare un grande passo indietro nel tempo, addirittura fino all’era glaciale, è di questo periodo quella che a tutti gli effetti è l’otturazione più antica della storia. Il suo ritrovamento è stato alcuni anni fa presso il sito di Riparo Fredian, lungo la Turrite Secca e non troppo distante dal piccolo borgo di Isola Santa, in Garfagnana. Colui che si è fatto sottoporre a questo trattamento fu un cacciatore-raccoglitore – non più giovanissimo – del tardo Paleolitico Superiore, che venne sottoposto all’otturazione dei due incisivi superiori.

Della scoperta se ne è occupato il team di Stefano Benazzi, professore associato del Dipartimento di Beni Culturali presso l’Università di Bologna, il quale ha utilizzato diverse tecniche microscopiche per osservare l’interno dei fori dentali. La sorpresa per tutti quanti è stata quella dei due incisivi che presentavano un’innovativa procedura. I fori contenevano tracce di bitume, incorporate con fibre vegetali e peli, e l’ipotesi più plausibile è che si sia trattato di preistoriche otturazioni dentali. Lo scopo delle fibre e dei peli è sconosciuto, ma sono stati aggiunti al foro dopo la perforazione, non sono resti di cibo. Come nella moderna odontoiatria, il dentista del paleolitico avrebbe forato e riempito i buchi per ridurre il dolore e tenere il cibo fuori dalla camera pulpare. Il bitume, inoltre – come sostenuto da Claudio Tuniz, archeologo dell’Università di Wollongong in Australia – insieme con alcune piante medicinali, potrebbe essere stato utilizzato come antisettico. 

Un ritrovamento che non deve sorprendere, perché quella zona della Garfagnana è nota per essere stata un riparo, frequentato sin dal Paleolitico, e che nel tempo ha fornito preziose informazioni soprattutto per il Mesolitico, quando era abitato stagionalmente da una comunità che si trasferiva in quota d’estate e a valle d’inverno, seguendo gli spostamenti dei branchi di cervi.

FOTO: Stefano Benazzi

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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