Il Villaggio del Fanciullo: i 75 anni di un’istituzione

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Un rifugio, una casa, un luogo sicuro dove crescere e imparare molto dalla vita, per tanti questo è il Villaggio del Fanciullo, un’istituzione lucchese che ha compiuto di recente settantacinque anni. Un cancello sempre aperto nel cuore delle Mura, volti amici e persone disposte a tutto pur di dare sicurezza a chi purtroppo spesso e volentieri non ne ha avuta. Dal 27 maggio 1947 quell’accogliente dimora al baluardo Cesare Battisti ha aperto le sue stanze, dando speranza e calore prima agli orfani di guerra, poi a tutti coloro che avevano bisogno di una famiglia.

Il Villaggio del Fanciullo si è adattato al tempo e alle esigenze che la società in evoluzione gli ha messo di fronte, ha dato l’opportunità di studiare e di avere una base solida di formazione a tantissime centinaia di minori provenienti da famiglie economicamente fragili, specie negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, mentre nelle decadi successive quando le problematiche sono cambiate e divenute più sociali ed educative, ha instaurato dei legami più forti con i servizi sociali locali per garantire il futuro ai più piccoli. A partire dagli anni ’90 si sono affacciati sempre più ragazzi stranieri accanto a quelli italiani, mentre nel nuovo millennio ha dato un tetto ai minori stranieri non accompagnati, costruendo loro un futuro di integrazione e speranza. L’accoglienza e la condivisione sono sempre rimaste alla base della filosofia di chi gestisce questa struttura, anche a 75 anni di distanza dalla sua apertura.

Pensare che quando nacque questo progetto ci furono grandi polemiche in città, infatti una casa sulle Mura urbane fece scalpore, ma il progetto fu convalidato e avallato dal Ministero dell’epoca, perché la destinazione era importante: la cura dei bambini. Agli albori della sua storia la struttura del Villaggio del Fanciullo fu adibita a clinica per provvedere alle malattie dei più piccoli, che potevano contare sul sole e la natura delle Mura per alleviare le sofferenze. Il progetto decadde quando la Seconda Guerra Mondiale bussò anche alle porte di Lucca, convertendo la struttura in una caserma, ma nel 1947 il grande cancellò riaprì dando nuova vita a un’istituzione ancora oggi fondamentale per la città di Lucca, per dare serenità, speranza e un futuro a tanti minori.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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